Paul Nicholls (a sinistra) e Edoardo Krumm (al centro)_Galleria Sant'Ambrogio 1969
Paul Nicholls (a sinistra) e Edoardo Krumm (al centro)_Galleria Sant'Ambrogio 1969

Chiedere una presentazione quando non si ha un rapporto continuato e di conoscenza con chi scrive di pittura, mi sembra abbia poco significato. Per questo preferisco dire io stesso alcune cose, anche se mi auguro che siano soprattutto i quadri a parlarvi.

I quadri sono molti e corrispondono praticamente a un trentennio di lavoro. Il problema più grosso è mantenere un filo conduttore nella diversità dei periodi che espongo. 

La parte di produzione lasciata alle spalle, venduta, provoca dei vuoti nell'arco del mio lavoro che vorrei mostrare al completo.

Dover scegliere in un lavoro accumulato da molto tempo è difficile: ci sono problemi di corrispondenze affettive con certi quadri, di insicurezza con altri, di esclusione con altri ancora.

E' un po’ come se dalla visione dei movimenti pittorici che mi hanno toccato di più, fossero passate in me altrettante sollecitazioni che io ho coltivato cercando in ogni manifestazione differente di allargare la mia comprensione del mondo pittorico.

Esistono però dei punti di fascinazione sui quali torno sempre e che fanno dei miei periodi non proprio una sequenza progressiva ma una sorta di oscillazione fra la proiezione in avanti e il ritorno, per esplorare il possibile divenire senza rinunciare al passato.

Avanti: libertà di fare, fuori dal realismo, in esperienze diverse, contraddittorie, che mi coinvolgono.

Indietro: per mantenermi vicino a un nucleo di partenza che sorregge il mio stesso rapporto con la pittura, e con la tradizione figurativa in cui trovo sempre equilibrio e rilancio nel mio lavoro.

Vorrei che la diversità dei periodi non disorientasse ma che si vedesse il modo in cui qualcuno, io, si è mosso in certe coordinate della produzione contemporanea. Anche se non c’è una scelta che sopravanzi definitivamente le altre, c’è però in tutti i periodi un tentativo – e un bisogno – di riportare i vari momenti a qualcosa che sento come mio proprio.

Il rapporto delle varietà di materie risponde a questo bisogno di trovare un modo di essere in accordo con me stesso. Colori violenti o colori di nuance, differenti ripartizioni nello spazio, sono passaggi diversi che non sento contrastanti.

Mi pare che dovrebbe essere possibile muoversi come si può e come si sente in mezzo a tante cose che una sensibilità pittorica affinata alla ricerca non manca di portare.

                                 

                                                                                                                   Edoardo Krumm

 


Edoardo Krumm a destra_Galleria Sant'Ambrogio 1969
Edoardo Krumm a destra_Galleria Sant'Ambrogio 1969
Edoardo Krumm con la moglie Maria Carla - Galleria Cortina 1992
Edoardo Krumm con la moglie Maria Carla - Galleria Cortina 1992

Edoardo Krumm (a sinistra) con il figlio Ermanno (a destra) - Galleria Cortina 1992
Edoardo Krumm (a sinistra) con il figlio Ermanno (a destra) - Galleria Cortina 1992